Da te o da me...

"Il plico contenente l'offerta di gara, controfirmato sui lembi di chiusura, dovrà pervenire entro le ore 12:00", nessuna deroga, chi c'è c'è. Magari hai lavorato un mese per quella gara d'appalto, e perderla solo perchè il corriere ha un problema o - peggio - perchè i treni sono in ritardo è considerato un vero e proprio delitto. Insomma, conviene arrangiarsi e partire per tempo.
Arrivo nella mia stanza sul finire del pomeriggio, in attesa che l'indomani mattina aprano gli uffici della Regione, a due passi dall'albergo. Mi attacco subito al pc, nella speranza di non sprecare l'occasione. Modifico l'annuncio inserendo "Sono a Milano per lavoro. OSPITO"... e quando mai mi ricapita! Guardo i profili di quelli attorno, invito i più eccitanti, la voglia c'è e cresce... ma qualche chiacchierata e niente di più, niente che si concretizza nell'immediato. La sera si prospetta come tante, accendo la TV e lascio il pc online.
E' quasi l'una quando arriva un messaggio, brevissimo: "E tu che ci fai da 'ste parti a quest'ora?". Rispondo dopo un po', non me n'ero accorto subito. Chiacchieriamo una mezz'ora, è un tipo interessante... ci scambiamo qualche immagine e lui propone lapidario "da te o da me, decidi". Voglia alle stelle e proposta irrinunciabile, in qualsiasi caso. "Vieni qua - aggiunge - non c'è più nessuno e la vigilanza sa che abbiamo dovuto lavorare oggi, quindi non ci disturberà." Cinque minuti di taxi e sono sotto, mi apre e salgo al secondo piano. Uno studio professionale, chiudo la porta dietro e di me e lo raggiungo nel suo ufficio. Nessuna sorpresa, ci siamo già visti in chat, e nessun imbarazzo.
Non so resistere al quel cazzo, lo sa, e mi accoglie pronto, senza nemmeno due parole di presentazione. Mi scivola in bocca rapidamente e solo allora ci calmiamo un attimo. Lo afferro alla base con una mano, e lo succhio con lentezza ma senza mollare mai. La sua cappella appuntita mi riempie la bocca, la sua asta rigida è leggermente ricurva e comincio a desiderare di essere preso come non ho mai provato, in piedi. Non voglio farlo venire, mi serve così. Io avrei continuato, bellissimo, ma ci pensa lui a variare. Mi ferma, mi slaccia i pantaloni da un po' ormai strettissimi, e mi prende in bocca, eccitato e gocciolante. Sento la sua voglia, è bravissimo, si sa muovere, ogni tanto devo fermarmi, altrimenti vengo. Ne approfitta, spegne la luce e rimaniamo in penombra, il suo cazzo svetta ancor di più mentre mi libera dai vestiti e mi guida. Ci stendiamo sul tappeto, dove inizia un 69 che è una sfida: ambedue dichiaratamente versatili, ed io non so cosa desiderare. La sua bocca mi avvolge, le mani mi esplorano e si preparano la strada, e io faccio lo stesso, senza esclusione di colpi. Me ne accorgo tardi, ma negli ultimi minuti di estasi mi ha studiato, la sua lingua sa bene dove insistere e ha capito che quando mi sta facendo arrivare mi ritraggo per proteggermi. Allora mi afferra con forza e mi impedisce di difendermi da quella bocca esperta, ci provo, ma il piacere è fortissimo, incontenibile. Non resisto molto, pochi secondi ed esplodo in una serie di ondate che non fermano la sua bocca avida. Mi tiene fermo, non riesco a reagire e la forza dell'orgasmo è talmente forte che mi lascia sfinito per qualche decina di secondi, con gli occhi chiusi, mentre si occupa del mio cazzo esausto. Quando li riapro mi è chiaro: ha vinto lui. Non ce la farei ora a violare il suo culetto sodo, e la sua asta che attende di essere soddisfatta mi conferma che sarà invece lui ad avere me.
Mi giro, a pancia in giù, gambe leggermente divaricate e aspetto assolutamente rilassato. Mi si posiziona dietro a cavalcioni, sento la sua asta per tutta la lunghezza appoggiare su di me e la cappella strofinare ed allargare la mia piega, sublime. Continua così per parecchio, è eccitatissimo e lo sono di nuovo anch'ìo. Per un momento penso di invertire le parti, mi sarebbe anche piaciuto, ma quando lo sento puntare dolcemente decido che ora va così, e non me ne pento. E' un continuo gioco di spinte leggere e di affondi delicati ma decisi. Sono strettissimo, date le rare occasioni che capitano, ma pare non dispiacergli affatto. Ora sento benissimo la sua cappella entrare e fermarsi. Le sue mani mi bloccano e mi divaricano, mi penetra, esce di nuovo e rientra, solo pochi centimetri ma l'effetto è devastante, gemo di piacere e aspetto la prima spinta profonda che non arriva ancora, si sta godendo una strada tutta da aprire. Un delirio di silenzi e di respiri, di gemiti e di rumori confusi di due corpi che si uniscono.
La cavalcata comincia subito dopo, con affondi lunghi e precisi, le spinte sono ora forti, ritmiche. Mi rilasso e mi abbandono al suo piacere, che diventa anche il mio, fisico e cerebrale. Sento il peso del suo corpo e la sua asta che ora mi riempie con foga. La senzazione - da passivo - è un godimento assoluto, ma tra i due è lui ora in estasi nel cercare avidamente il suo piacere. Affonda e spinge con decisione, nessuna dolcezza o attenzione a me adesso, ma il gioco è così che deve andare. Mi abbandono, cerco solo di assecondarlo inarcandomi un pò e contrastando le sue spinte maschili e potenti. Io gemo ad ogni colpo, il suo respiro si fa affannoso, le sue mani mi divaricano cercando di guadagnare ancora un centimetro ed all'improvviso viene impalandomi a fondo, con un gemito di piacere. Siamo ambedue esausti, e quando scendo le scale è già l'alba.